di Federico Lenzi
Mentre i riflettori nazionali sono puntati sugli hooligans olandesi di piazza di Spagna, vi portiamo a conoscere un altro lato di questa nazione per evitare di fare di tutta l’erba un fascio. Vi parliamo delle eccellenze dell’università olandese recatisi al Laceno per aprire la strada al turismo dal paese dei tulipani e dei mulini a vento. Vi parliamo della collaborazione italo-olandese all’interno di un Europa che non sia unita solo politicamente, ma anche culturalmente.
Nel pomeriggio di carnevale abbiamo avuto la possibilità d’incontrare alcuni rappresentanti della Rotterdam Business School impegnati al Laceno. Prima di accompagnarli alla scoperta del borgo di Bagnoli Irpino, gli abbiamo posto alcune domande per realizzare quest’intervista. Abbiamo parlato con Rengenier (Raniero) Rittersma docente del corso di “International business and languages” (il professore parlava benissimo l’italiano e ha fatto da interprete all’intera delegazione) e il suo collega Rick van der Linden del corso “Sport marketing and management”. I due professori hanno portato con se rispettivamente lo studente (Robin van Alfen) e la studentessa (Jolien ten Broeke) più bravi dei loro corsi. Il gruppo venuto al Laceno è stato formato con gli studenti migliori al penultimo anno di università: per loro questo è stato l’ultimo progetto collettivo, prima dei progetti individuali. Nel progetto del Laceno hanno deciso di combinare le conoscenze/specializzazioni di entrambi i corsi: le lingue straniere e lo sport marketing. Vi anticipiamo anche la delegazione olandese ha notato una delle pecche fondamentali dell’Irpinia: una terra che si vuol porre come località turistica, ma gli operatori di questo settore non conoscono una sola parola d’inglese! Ricordiamo che l’inglese è la lingua ufficiale dell’Unione Europea di cui l’Italia è parte.
1)Innanzitutto, come immaginavate il Laceno dall’Olanda prima di partire?
Robin: ” Pensavo che l’Italia fosse divisa tra nord e sud, in particolare non ritenevo turisticamente interessante il sud. Pensavo che ci fossero località turistiche esclusivamente nel nord Italia, immaginavo un sud industrializzato come Trieste o uguale a Napoli. Pensavo che Napoli fosse la zona più genuina e meno commerciale della nazione, il vero spirito italiano.”
Jolien: “Concordo con Robin, non sapevo nulla del sud. Conosco solamente il nord dell’Italia. Non sapevo cosa ci fosse a sud di Roma. Una volta arrivata sono rimasta sbalordita: questa per me è l’Italia vera. Queste cose non si trovano nel nord Italia.”
2) Ebbene, ora che siete arrivati come trovate il posto?
Jolien: “Vorrei sottolineare che la gente sin da subito è stata molto ospitale, incredibilmente ospitale. Molto generosa e cooperativa: ieri siamo arrivati tardi e nell’hotel tutti ci hanno aspettati fino alla mezzanotte per la cena. Ci sono tante persone nelle istituzioni che s’interessano del Laceno e che vogliono far sviluppare il posto. Tutti ci raccontano la loro storia e ci forniscono le informazioni che ci occorrono.”
Robin: “Confermo, sono meravigliato che persone neanche invitate sono accorse ad aiutarci.”
3) Per voi è la prima volta che affrontate un progetto simile o ne avete già fatti altri?
Robin: “Io lavoro per il mio tirocinio alla promozione del “Tour de France”, che quest’anno partirà da Utrecht. Mi occupo della promozione dell’evento con iniziative simili, operando per consorzi di privati che investono in promozione turistica.”
4) Ritornando al Laceno potete spiegarci in cosa consisterà il vostro lavoro?
Prof. Rittersma: “Il prodotto finale sarà un piano di marketing che si focalizza sul posizionarsi nel mercato turistico olandese, ovvero trovare il pubblico interessato al Laceno. Abbiamo già capito che il primo target di pubblico sarebbero le famiglie con i bimbi: avendo la ditta Giannoni (gestori delle seggiovie del Laceno) già puntato a questo. L’altro target sarebbero le coppie. Bisogna incrementare la visibilità del posto per lo sport invernale. Questa per il momento è solo un analisi provvisoria, dopo bisogna sviluppare un metodo per comunicare a questo target.”
5) Potete dirci cosa manca al momento al comprensorio Bagnoli-Laceno? Quali sono i deficit che avete notato?
Prof. Van der Linden: “I punti critici che abbiamo osservato come turisti, esclusi quelli evidenziati dagli operatori locali, sono fondamentalmente due. Il primo è la distanza da Napoli e le vie di collegamento: gli olandesi fanno il tour dell’Europa in auto, pertanto sarebbe un problema venire al Laceno. Solitamente gli olandesi non usano abitualmente l’aereo per andare in vacanza. Il secondo grave deficit è il linguaggio: qui si parla poco inglese! Un problema minore è dato anche dalle piccole dimensioni del comprensorio sciistico e dall’assenza di nevi perenni.”