fonte: palazzotenta
Domani, lunedì 25 maggio, la comunità bagnolese festeggia “Santanesta”, una festa legata alla tradizione locale, tramandata per generazioni nei secoli e che vede un intero paese mobilitarsi per onorare la ricorrenza.
Il programma religioso è così articolato: ore 7:00 Santa Messa presso la cattedrale di Bagnoli; subito dopo inizia la processione a piedi, direzione Laceno, con la statua della Madonna dell’Addolorata. Alle ore 11:00 Santa Messa a Laceno nella chiesetta del SS.Salvatore (in prossimità del lago). Ore 18:30 processione di ritorno a Bagnoli. Alle ore 20:30 fiaccolata dal campo sportivo V.Gatti fino alla chiesa Santa Maria Assunta dove, con la benedizione del parroco don Stefano Dell’Angelo, termina la festa.
Il programma civile è molto più semplice: grande scorpacciata all’aperto o negli accoglienti e ben “equipaggiati” ristoranti del Laceno.
LA STORIA (Appunti di Michelino Nigro)
Nel 1142 San Guglielmo da Vercelli, dopo aver fondato il monastero di Montevergine, con alcuni discepoli e con San Giovanni da Matera, dimorò per oltre un anno sull’altopiano Laceno , intenzionato a fondare un nuovo cenobio. Qui, mentre era assorto in preghiera, gli apparve il SS. SALVATORE, che gli comandò di recarsi la dove maggiormente urgeva la sua opera; nella valle dell’Ofanto, dove ancora imperversavano riti cristiani greco scismatici.
“ NE STES IN LOCO ISTO “, non stare in questo luogo, questo gli comandò il Signore. San Guglielmo si recò nel territorio di Sant’Angelo dei Lombardi dove fondo il “ GOLETO”, un monastero di monache.
Sull’altopiano Laceno, sul luogo dove era avvenuta l’apparizione e dove già vi erano i ruderi di un antico delubro pagano, i monaci di Montevergine edificarono una Cappella dedicata al SS. SALVATORE e un romitaggio. Sul Laceno esisteva però anche un’altra chiesa, fondata da Santo Amato e che Ambrogio Salvio aveva ricostruito, nel 1540, dedicandola alla Madonna della Neve.
I pastori, alla Madonna della neve, loro protettrice, in questa chiesa ogni anno celebravano una festa e facevano la relativa processione. In seguito al terremoto del 1694 la chiesa crollò, e della festa della Madonna della Neve se ne perse anche il ricordo. Solo nel 1882, in occasione di una terribile siccità che imperversò per tutta la primavera, i pastori allarmati per i pascoli inariditi, ripristinarono l’antica festa sul Laceno.
Non essendoci altro luogo sacro essi fecero capo alla chiesa del Salvatore che, da allora denominarono “SANTA NESTA” , parole allusive al comando che il Signore aveva impartito al Santo da Vercelli, e che erano incise sul frontone della chiesetta.
Da quel momento, il lunedì successivo alle Pentecoste, ogni anno, la statua della Madonna Addolorata, viene portata in processione a Laceno, e qui nei pressi del Lago tra preghiere, canti e abbondanti libagioni tutta la popolazione si intrattiene in festa, facendo ritorno a sera, inebriati dall’aria e con il volto arrossato dal sole di montagna. Notevoli sono le frotte dei giovani partecipanti, che con la loro genuina baldanza conferiscono alla festa un clima di spensieratezza ed allegria.