Turismo in Campania, dati in costante crescita già dal mese di maggio. E’ quanto si evince dalle parole del presidente di Federalberghi Campania Costanzo Iaccarino, a margine di una conferenza Unicredit sul turismo in Campania.
Ottimismo dato anche dai dati sulle presenze turistiche: la Campania è al settimo posto in Italia con un afflusso di circa 18milioni di persone, anche se staziona all’11esimo posto per numero di esercizi turistici. Con questi dati, l’obiettivo è quello di dare credito alle imprese per lo sviluppo di un settore che rappresenta un potenziale ancora enorme, soprattutto per il Sud e la Campania, al primo posto per reputazione e per siti patrimonio dell’Unesco al quinti per arrivi internazionali.
Ecco allora la strategia che intende suggerire il presidente di Federalberghi Iaccarino: “Bisogna intercettare i nuovi flussi e rafforzando l’immagine dell’Italia che in questo comparto è ferma, mente il numero di turisti nel mondo continua ad aumentare”.
Dai dati internazionali diffusi, emerge che i più forti mercati esteri di provenienza dei turisti in Campania sono Gran Bretagna (16,9% degli arrivi), Germania (15%) e Usa (10,4%). “Per incrementare questi dati – sottolinea il presidente della Camera di Commercio di Napoli Maurizio Maddaloni – è necessario fare rete, a cominciare da quelli istituzionali che è bene che si convincano in maniera concreta e non solo a parole dell’importanza decisiva che ha il turismo nel sistema economico”.
Da Federalberghi però arriva un campanello d’allarme: la mancanza, confermata dallo stesso presidente Iaccarino, di unapolitica del turismo a livello nazionale, rallentata anche dalla burocrazia. In più, il necessario incremento sulle infrastrutture, visto che il 70% dei turisti ora viaggia su gomma.
“Se maggio – afferma Iaccarino – è già partito molto bene, la stagione estiva per tutta la Campania si preannuncia ottima sia per l’alberghiero che per l’extralberghiero. Il settore, a seguito dell’avvento del digitale sta cambiano velocemente: a gennaio avevamo davanti a noi ad uno scenario che nel giro di poche settimane è mutato notevolmente perché la gente ormai nel 40% dei casi prenota attraverso internet e sempre sotto data. Ci sono capitate persone che prima ci hanno chiesto la password del wi – fi e poi hanno prenotato dallo smartphone pur trovandosi già nella hall della struttura. Il rovescio della medaglia di questa comodità, per noi imprenditori, è che la dipendenza dell’utente dal digitale genera un gioco delle parti al massacro in cui a farne le spese sono sempre gli addetti ai lavori”.